Etichette sanitarie sul vino: in Irlanda è legge, ma l’Italia annuncia un contrattacco.
Il 22 maggio scorso, il ministro della Salute irlandese ha convertito ufficialmente in legge il regolamento circa l’etichettatura degli alcolici.
La Commissione europea ha, infatti, dato il via libera per silenzio-assenso alla proposta irlandese, nonostante le polemiche.
Il tema aveva già fatto molto discutere poiché la proposta prevede l’etichettatura degli alcolici con avvertenze sanitarie.
Il decreto si applicherà dopo un periodo di transizione di tre anni, dal 22 maggio 2026.
Il ministro Donnelly si dice lieto che l’Irlanda sia il primo paese al mondo a compiere questo passo.
COSA PREVEDE IL DECRETO?
Le nuove etichette dovrebbero indicare il contenuto calorico e i grammi di alcol presenti nel prodotto, nonché avvertenze sul rischio di malattie, tumori e problemi in gravidanza dovuti al consumo di alcol.
IL PENSIERO IN UE
Questo primo caso in Europa è stato percepito come una vera e propria condanna per paesi, come l’Italia, produttori ed esportatori di alcol, tra cui vino.
Per l’Italia, si stima che il danno sarà di circa 45 milioni di euro l’anno.
Le cooperative agroalimentari, infatti, hanno già presentato un esposto alla Commissione Ue denunciando la violazione, da parte dell’Irlanda, degli articoli 34 e 36 del Trattato sul funzionamento dell’Unione.
Non solo Italia, Francia e Spagna (esportatori vinicoli per antonomasia), ma anche Portogallo, Danimarca, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria potrebbero unirsi per fare pressione sulla Commissione Europea.
L’etichettatura irlandese sugli alcolici ha sollevato le critiche non solo di diversi Stati Ue, ma anche di Stati membri del Wto.
Dietro alla mossa di Dublino vi è la volontà di contrastare la piaga dell’alcolismo.
Quello che preoccupa i molti paesi europei che criticano la scelta, è che si crea in questo modo un precedente importante, che sembra essere sproporzionato e non compatibile con il diritto europeo.
Il fronte del no, quindi, lavora per ostacolare la legge chiedendo tra l’altro a Bruxelles una procedura di infrazione per l’Irlanda, che in questa ottica, è accusata di aver introdotto restrizioni e ostacoli al commercio altrui.
L’argomento sarà all’ordine del giorno della prossima riunione del comitato “Barriere tecniche al commercio” del 21 giugno.
I PARERI TECNICI
L’accusa mossa al governo irlandese è, inoltre, di aver proposto regole discriminatorie basate su un approccio allarmistico e penalizzante per il vino, il cui consumo responsabile viene equiparato all’abuso di superalcolici.
É l’Irlanda ad esagerare o gli altri paesi a minimizzare?
Il Crea, l’organo tecnico del ministero dell’Agricoltura, si è espresso per un parere tecnico.
Le dosi ammesse nella dieta mediterranea, il famoso bicchiere al giorno, sono delle concessioni da consumare durante il pasto. É bene chiarire, però, che non c’è alcuna dose di alcol esente da rischio.
Nonostante alcuni paesi Ue parlino di “criminalizzazione” e allarmismo, anche l’OMS ha chiarito che i dati “dimostrano che il cancro è una delle principali cause di morte legate all’alcol nell’Ue”.
L’agenzia delle Nazioni Unite evidenzia che anche piccole quantità di alcol possono influire negativamente sulla salute.
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