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Imballaggi: nuovo regolamento UE

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Imballaggi: nuovo regolamento Ue

L’11 aprile il Parlamento europeo si è pronunciato circa la proposta presentata il 30 novembre dalla Commissione Europea circa gli imballaggi e discussa dalla ENVI (Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento europeo).

In media, ogni cittadino europeo genera 180 kg di rifiuti di imballaggio all’anno. 

Infatti, il 50% della carta e il 40% della plastica utilizzata nell’UE oggi sono destinati agli imballaggi, sotto forma di bottigliette di plastica, lattine di alluminio, contenitori monouso per il cibo d’asporto, flaconi ecc.

Continuare in questo modo vuol dire registrare entro il 2030 un aumento dei rifiuti di imballaggio di plastica del 46%. 

Gli imballaggi si affermano così come i principali prodotti ad impiegare materiali vergini e ad andare in contrasto con i principi di economia circolare e delle materie prime seconde. 

I vantaggi per consumatori e industrie

La proposta  si inquadra all’interno del Green Deal europeo e del piano d’azione per l’economia circolare

Difatti, già nel 2021 il Parlamento aveva chiesto la riduzione di imballaggi eccessivi e il potenziamento del riutilizzo dei materiali utilizzati.

Lo scopo del regolamento è aggiornare la normativa, con l’obiettivo di ridurre i rifiuti e promuovere il riciclaggio di alta qualità

La nuova norma garantirebbe, quindi, ai consumatori, opzioni di imballaggio riutilizzabili, eliminazione di imballaggi superflui ed etichette chiare a sostegno di un corretto riciclaggio. 

Per l’industria, tale norma ridurrebbe la necessità di materiali vergini, aumentando la capacità di riciclaggio dell’UE rendendola meno dipendente da risorse primarie e da fornitori esterni.

Cosa dice la valutazione d’impatto del Parlamento Europeo

Nella valutazione di impatto, si legge che le soluzioni “non possono essere affrontate solo con misure nazionali”

Ovvero, è necessario definire requisiti comuni a livello europeo per migliorare sia l’economia circolare sia le condizioni di parità per i produttori di imballaggi.

L’obiettivo principale è ridurre i rifiuti di imballaggio del 15% entro il 2040; vietare gli imballaggi monouso; rendere gli imballaggi completamente riciclabili entro il 2030 con varie misure.
Una di queste consiste nell’introduzione di un sistema di deposito cauzionale obbligatorio per le bottiglie di plastica e le lattine di alluminio in tutti i Paesi dell’Unione europea entro il 2029.

Non modificando la normativa sugli imballaggi, si stima che per il 2030 le emissioni di gas serra dovute agli imballaggi saranno pari a 66 milioni di tonnellate. 

Se, invece, le misure proposte verranno adottate concretamente, tra 7 anni le emissioni si ridurranno a 43 milioni di tonnellate. 

L’ultimo appello va rivolto al settore d’industria. É e sarà necessario investire nella transizione. 

Fa ben sperare la stima fatta dalla Commissione Europea secondo cui, grazie all’incremento del riuso e riutilizzo, entro il 2030 piccole e medie imprese locali creeranno più di 600 mila nuovi posti lavoro

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